Tema: 1° scheda “Nella costruzione quotidiana della relazione sponsale” .

Anche il secondo incontro del Gruppo Famiglie di quest’anno sociale ha dovuto subire gli effetti delle nuove restrizioni, costringendoci a vederci attraverso le piccole finestre di dispositivi elettronici, che però ci hanno comunque dato un po’ d’aria fresca a noi desiderosi di mantenere viva la ricerca del senso delle cose attraverso la nostra compagnia.

L’occasione è stato il passo del vangelo su Gesù ospite di Marta a Maria, la prima affaccendata e la seconda in contemplazione. La reazione comune è di considerare Marta in errore perché Gesù pare rimproverarla di non cercare l’essenziale, cioè Lui. E infatti molti di noi raccontavano che vivono i propri incalzanti impegni e continui pensieri come motivo di distrazione. Anche in casa e in famiglia capita spesso che le necessità soverchino e oscurino le reciproche attenzioni che, quando ci fermiamo un attimo a pensare, desidereremmo di più. Nasce quindi un rammarico di perdere qualcosa, come se ci fosse una distanza dal momento del fare da quello dell’ascolto. Ognuno ha raccontato di sé: se ci si sentisse più Marta o Maria; come anche il proprio carattere, sensibilità e temperamento reagiscono alle incombenze e ai segni;  consapevole che il servizio costruisce il rapporto personale con il Signore e con gli altri; se la preghiera fosse occasione di un momento di recupero e di offerta; che a volte certi imprevisti possono risvegliarci dal torpore di una certa vita; desiderosi di invitare Gesù nella propria vita come ha fatto Marta; di pensare di poter risolvere le cose da soli, mentre occorrerebbe lasciare più spazio al Signore lasciandosi plasmare e affidandosi a Lui.

Il nostro volerci bene come coppia e in famiglia è comunque segno di un amore e misericordia più grandi che capiamo non essere nelle nostre possibilità, ma di Dio. Marta e noi siamo colpiti da Gesù, e anche lo invitiamo nelle nostre vite, ma poi inciampiamo pensando di dover continuare con le cose quotidiane, di costruire e risolvere, dimenticando che Lui è proprio lì dentro, dentro i compiti, i volti, le sofferenze, le gioie e le circostanze. Se insieme ce lo ricordiamo, costantemente e senza scandalizzarci dei difetti o cadute, a partire dal nostro rapporto di coppia fino a parlare agli altri, tutto il nostro agire può avere una dimensione spirituale, un gusto di Dio, dove non c’è più un momento di fatica nel fare e un momento di consolazione dell’ascoltare, ma tutto insieme. Marta e Maria insieme. Dobbiamo solo lasciarci fare da Lui.

 

Il gruppo famiglie